Come Polarizzare un Transistor

Polarizzare un transistor vuol dire calcolare, tramite le opportune resistenze, le corrette tensioni ai vari terminali del componente e le giuste correnti che lo attraversano, in modo da determinare il miglior funzionamento possibile. La polarizzazione del transistor è una operazione semplicissima ma molto importante.

Una normale rete di amplificazione di un transistor prevede 4 resistenze: R1 che è collegata tra emettitore e massa, R2 che è collegata tra collettore e alimentazione, R3 che è collegata tra base e massa e R4 che è collegata tra base ed alimentazione. La prima operazione da effettuare è quella di determinare la tensione di alimentazione e la corrente che deve attraversare il collettore. Nel nostro esempio fissiamo una alimentazione pari a 12 Volt e una corrente di collettore pari a 1 mA (0,001 A).

Quindi si passa a stabilire il valore di R2. Ai suoi capi deve essere sempre presente una tensione di 1 Volt, quindi, con la legge di Ohm, calcoliamo R2 = 1 / 0.001 = 1000 ohm = 1 Kohm. Si passa a determinare R2. Il punto deve oscillare tra 1 Volt e 12, quindi la tensione ai sul collettore è (12-1)/2 = 5.5 Volt. R2 sarà quindi (12-5.5) / 0.001 = 6500 Ohm. R3 potrà avere un valore di dieci volte superiore a R1, quindi 1000 x 10 = 10.000 ohm.

Infine R4 sarà attraversata dalla stessa corrente di R3, che corrisponderà a: 1,6 volt (volt di emittore 0.6) / 10.000 = 160 uA. Pertanto R4 assumerà il valore di (12-1.6) / (160/1000000) = 65000 ohm. Riepilogando, R1 è di 1K, R2 è di 6.5K, R3 è di 10K e R4 è di 65K. Il guadagno è uguale a R2/R1, nel nostro caso pari a 6,5 volte. Inserendo infine un condensatore elettrolitico di 100 uF, il guadagno aumenta di molte volte.

Seguendo questa guida su Diaridellaterra.it è possibile poi verificare il transistor.